Gli uliveti della campagna salentina
La campagna salentina ha precise caratteristiche che sono dipese sia dall’intervento dell’uomo che della natura stessa. Nei secoli è stato possibile bonificare i terreni e riuscire a renderli coltivabili, con piante che sono diventate tipiche di questo tratto di Puglia.
Ci sono piante di olivo secolari nell’entroterra di Otranto, con rami tipicamente nodosi e attorcigliati, che furono piantate diversi secoli fa, quando i braccianti costruirono le loro caratteristiche abitazioni, dove vivevano interi clan familiari. Durante una passeggiata nelle campagne del Salento, dove la terra rossa viene risaltata e resa intensa dal sole estivo, potrete ammirare le masserie, le pajare e le caseddhe, dove i contadini si fermavano la notte, dovendo badare ai terreni e al bestiame.
Gli uliveti fin dalla fioritura e poi con i loro frutti, caratterizzano l’odore di queste terre. Le olive non sono solo quelle destinate alla produzione dell’olio, ma vengono impiegate anche in alcune preparazioni tipiche, come quelle schiacciate e aromatizzate con aglio, finocchietto selvatico e altri odori che qui crescono spontaneamente, ai lati dei sentieri e delle strade, molto poco frequentate.
Qui si produce uno degli oli più pregiati d’Italia, che porta con sé la tipicità del terreno ricco di ferro e calcare, difficile da domare, ma generoso nella produzione di ortaggi e verdure dall’inconfondibile sapore mediterraneo.
Accanto agli ulivi secolari e imponenti, crescono anche vari arbusti dal tronco piccolo, caratterizzati da rami esili, e piante odorose molto usate anche nella cucina locale. La varietà di essenze profumate e di colori animano tantissime zone del Salento, come ad esempio quelle di Tricase, Gallipoli e Porto Cesareo.
Tra queste ultime, oltre al finocchio selvatico che si ritrova anche nelle tipiche friselline, si annoverano i cardi, la carota selvatica, la salvia, il rosmarino e il mirto. Per quanto riguarda gli arbusti, è inconfondibile il profumo del corbezzolo, del carrubo utilizzato anche come mangime per gli animali, dell’erica e del leccio, che appare basso e a cespuglio.
I vigneti del Salento
Gli uliveti, che sono tra le coltivazioni più diffuse del Salento e che caratterizzano i territori di tantissimi comuni, come Ugento, la zona di Alessano, Galatina e Lecce, si alternano a distese di vigneti che, verso il finire dell’estate, cominciano a spandere l’odore insistente dell’uva, che è prossima alla raccolta.
Il terreno pietroso e calcareo del Salento non ha mai reso facile la vita dei contadini, ma in questo caso l’insistenza e l’amore per la terra hanno dato davvero ottimi frutti, e quindi dei buoni vini che si sono guadagnati un posto d’onore tra i più pregiati del panorama nazionale. Non si può non citare il Negramaro, che in un solo calice racchiude tutti i profumi di questa terra.
Oltre alle tipiche masserie, la campagna salentina è trapuntata di muretti a secco, realizzati secondo antichissime tradizioni con le pietre raccolte durante le bonifiche e usate per delimitare il terreno. Una tecnica antica di costruzione che è arrivata fino ai nostri giorni. Non è raro vedere i muretti a secco abbracciati da piante varie, come il muschio o le more, i fichi d’india ed erbacee, che spesso nascono spontaneamente e regalano un odore tipico e caratteristico.