Nella nostra rubrica dedicata alla “Storia dei Profumi” oggi parleremo dell’importanza del profumo nel mondo classico. Nel mondo antico il profumo era ovunque, dagli oli profumati utilizzati per abbellire il corpo all’incenso bruciato nelle case e nei templi. In effetti, nell’antica Grecia e Roma profumo e incenso avevano un ruolo fondamentale nei funerali e nelle cerimonie religiose. Ma gli antichi Greci, che apprezzavano moltissimo le fragranze e i profumi, le ritenevano anche pericolose per il loro potere seduttivo.
Il potere del profumo e il suo significato
Greci e i Romani credevano che l’aria cattiva potesse diffondere malattie. Ed infatti, Ippocrate, padre della medicina moderna, scriveva che i fumi pericolosi potevano essere trasportati dal vento e causare gravi malattie. Per questo motivo, il popolo pensava che spargendo profumi nell’aria si potessero mitigare le malattie.
Un altro aspetto importante della Civiltà Greca è che essa lega il profumo alle divinità. Le divinità nutrono con i profumi un corpo che non ha esigenze viscerali e dunque emana un buon odore; al contrario, l’uomo che è fatto di carne per quanto profumato possa essere non può evitare la decomposizione. Nella civiltà ellenica i profumi sono riservati agli dei, e gli uomini che si inebriano di essi “sono destinati a precipitare nella brutalità del desiderio”.
Nell’Antica Grecia la sacralità del potere dei profumi si manifesta attraverso miti e riti, a metà strada tra estasi ed eros. Il cattivo odore ostacola l’erotismo e di conseguenza la procreazione ma l’abuso dei profumi conduce alla bestialità a meno che non si effettuino dei riti ben codificati. Insomma, per quanto gli uomini possano abusare dei profumi non raggiungeranno mai l’immortalità. Il profumo è cosa da dei!
L’origine del profumo in Grecia
Col tempo la connotazione divina attribuita al profumo si indebolisce e comincia ad essere usato da donne e uomini per il proprio piacere personale senza paura. Diffusissimo nella civiltà ellenica, veniva usato per esaltare la bellezza delle donne; durante i banchetti era consuetudine lavare i piedi degli ospiti con acque e unguenti profumati. La Grecia da sola ha in natura moltissime piante aromatiche utilizzate per creare unguenti, oli profumati ed essenze come rosmarino, origano, alloro, mirto, lavanda, cinnamo, coriandolo, prezzemolo, mandorla amara, camomilla e anice. Ma grazie alle conquiste di Alessandro Magno e alla scoperta della vie delle spezie e degli aromi, vengono introdotte nuove profumazioni come sandalo, cannella, noce moscata. Si deve anche alla civiltà ellenica il primo utilizzo di fragranze animali quali castoro, muschio, ambra grigia. E’ proprio grazie agli antichi Greci che il profumo ha una così vasta diffusione nel mondo.
Non dimentichiamo che alla civiltà ellenica risale la più antica fabbrica di profumi al mondo, scoperta a Cipro nel 1998. La fabbrica risale al II millennio a.C. e conserva all’interno il primo esempio al mondo di alambicco e ciò a riprova della profonda conoscenza delle arti distillatorie dei Greci che anticipa di oltre 2000 anni le conoscenze distillatorie che furono attribuite alla civiltà araba del VII sec. d.c.
Non a caso qui era la casa di Afrodite, dea dell’amore, della seduzione e della bellezza che del profumo fece la sua prima arte seduttiva. Secondo quanto trasmesso nei vari scritti greci, la fabbrica forniva profumi ai templi e ai fedeli per avvicinarsi agli dei che idolatravano.
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