La storia dei profumi è ricca e affascinante. Tra i popoli più dediti alla scienza dei profumi troviamo certamente gli Arabi che portano in Occidente la loro sapienza e le loro scoperte. Quasi sette millenni di storia dei profumi tra funzione religiosa e profana. Tra incenso, scoperte di spezie e aromi il mondo dei profumi continua ancora oggi a sorprendere.
Il fascino “buio” del profumo nel Medioevo
Il Medioevo è il periodo storico che va dalla caduta dell’Impero Romano fino alla scoperta delle Americhe. Sono anni di guerre e epidemie che fortunatamente non bloccano la scienza e la cultura grazie alla fitta rete di scambi commerciali con l’Oriente, in particolar modo con gli Arabi. Se da un punto di vista umano e culturale le crociate furono da condannare è pur vero che grazie a queste continuano gli scambi commerciali tra Oriente e Occidente. I soldati importano dall’Oriente aromi e spezie nuove e ritorna la consuetudine di profumarsi che era andata perduta dopo la caduta dell’Impero Romano. Inoltre, l’uso di bruciare l’incenso si diffonde anche nel privato.
Donne e uomini hanno l’abitudine di bagnarsi in acque aromatizzate con erbe e profumi. I bagni sono concepiti senza divisioni di sessi e qui vengono serviti anche i pasti. Consuetudine del tempo era mangiare con le mani e dunque, durante i pasti, ai commensali vengono portate delle bacinelle con acqua profumata affinché possano lavarsi le mani. Tra le donne nobili o ricche si diffonde l’uso di profumi alla violetta, ai fiori d’arancio e lavanda. Le donne più eleganti dell’epoca hanno l’usanza di nascondere sotto le vesti o nella biancheria sacchetti profumati.
A partire dal 1346 con il diffondersi della peste in Europa si purificano le case bruciando alloro e rosmarino nei camini. Con la fine del Medioevo le abitudini cambiano e nel Rinascimento progredisce l’arte della profumeria.
Spagnoli e Italiani i grandi profumieri del Rinascimento
Storicamente il Rinascimento si sviluppa in un arco temporale che va dal XV secolo fino a tutto il XVI secolo. Per molti rappresenta l’età del cambiamento in cui si assiste ad una riscoperta del mondo classico, all’invenzione della stampa e alla diffusione di molte opere scritte in italiano e francese che diffondono “ricette” di acque profumate per il corpo, le case e i vestiti. In questo periodo cambia anche la composizione dei profumi: se prima si utilizzavano solo aromi e spezie vegetali ora vengono introdotte materie prime animali ricercate per il loro potere afrodisiaco.
Con Cristoforo Colombo ritornano le spezie come la vaniglia, il coppale, il balsamo del Perù e il cacao. Con la scoperta delle Indie Vasco de Gama porta in Europa cannella, pepe, zenzero, chiodi di garofano. Italiani e Spagnoli diventano così i grandi profumieri del Rinascimento. Gli Spagnoli ereditano l’arte dei profumi dagli Arabi mentre gli italiani approfittano della ricca borghesia e dell’aristocrazia che hanno in comune l’amore sfrenato per i profumi. La nobiltà stessa produce acque aromatiche ed essenze.
Molti profumieri italiani si trasferiscono in Francia dove trovano il successo grazie a Caterina de’ Medici che per il suo matrimonio con il futuro re Enrico II porta con sè il suo profumiere di fiducia René le Florentin che apre la sua bottega sul Pont au Change e diviene famoso per i suoi profumi aprendo così la strada ai suoi colleghi italiani.
La moda del profumo si espande talmente tanto da invadere anche il mondo dei pellami. Già in Francia, a Grasse, assistiamo alla profumazione di cinture, guanti e scarpe. Anche le pelli di Sicilia, di Sardegna o di Spagna sono conciate e profumate. Inoltre, i medici credono che le materie odorose vegetali e animali siano un eccellente rimedio contro malattie e infezioni. Cambiano anche le abitudini di lavare il corpo in quanto si crede che le infezioni vengono trasmesse attraverso l’acqua. Così ci si lava a “secco” e si strofina la pelle con panni imbevuti di essenze e spezie profumate a base alcolica per togliere i cattivi odori.
Concludiamo questo affascinante viaggio attraverso due epoche così diverse ma accomunate dalla stessa passione per l’arte profumiera. Arte che ancora oggi continua ad affascinare per i suoi misteri che i grandi maestri non sveleranno mai a noi comuni mortali.
Non ci resta. dunque, che indossare profumi, acque profumate ed essenze e immaginare la grandezza della mente e soprattutto il “naso” che le ha create.
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