Se conoscete a fondo la cultura salentina o avete delle conoscenze nel Salento, saprete che la festa di San Martino, che si svolge l’11 novembre, è particolarmente sentita.
In questa giornata, generalmente di sera, ci si ritrova intorno ad una tavola ricca di gustose pietanze, tra le quali non devono mancare le castagne, la carne ed il vino. In un’atmosfera di allegria, circondati dagli amici o dai parenti, si rende omaggio ad una festa legata ad un’antica tradizione.
La festa di San Martino: tradizione ed ospitalità si fondono in una giornata unica
La sera dell’11 novembre, nelle località del Salento, è vietato starsene per conto proprio, a casa: la tradizione, infatti, impone di mangiare tutti insieme, allestendo un lungo pasto all’insegna del buon cibo, dell’allegria e, naturalmente, “dellu mieru” (il vino, com’è chiamato nel dialetto leccese).
La festa ha come obiettivo rievocare la solidarietà e la carità mostrate da San Martino di Tours che, quando era ancora un soldato, decise di tagliare il proprio mantello per offrirne la metà ad un pover’uomo che non aveva nulla per ripararsi dal freddo e dalle intemperie.
La tradizione vuole che il mattino seguente, il mantello di San Martino venne ritrovato intatto. Fu così che il soldato, scosso dall’episodio, decise di convertirsi ed abbracciare la religione cristiana, fondata su valori inalienabili quali la carità e la condivisione.
San Martino da quel giorno sposò la fede e la preghiera, finché non venne proclamato vescovo dai suoi concittadini. I valori su cui si basa la ricorrenza sono proprio la solidarietà e la carità, ai quali si aggiungono un po’ di sana goliardia e la condivisione del cibo con amici e parenti.
La festa coincide con la fine dell’annata agraria
L’anno agricolo comincia il 12 novembre e finisce l’11 novembre dell’anno seguente. Di conseguenza, l’11 è anche l’ultimo giorno della stagione e per tale motivo va festeggiato assaggiando il vino nuovo ed allestendo ricchi banchetti.
Fin dai tempi più remoti, in occasione della festa di San Martino, i contadini salentini aprono le botti ed offrono ad amici e parenti il vino nuovo, accompagnandolo con alcune pietanze tipiche. Ancora oggi le famiglie salentine celebrano l’11 novembre recando il giusto omaggio al Santo e apparecchiando la tavola con carni pregiate, verdura, noci, castagne, frutta di stagione e le pittule, le tipiche frittelline pugliesi onnipresenti nella cucina salentina.
Naturalmente il tutto va rigorosamente accompagnato con il nettare del dio Bacco: il delizioso vino novello, un tipo di vino che non può essere conservato a lungo a causa della mancata macerazione delle bucce degli acini. Ma i festeggiamenti non si tengono soltanto nelle case, ma anche in strada.
In moltissimi comuni della provincia di Lecce, infatti, non mancano gli stand gastronomici che offrono caldarroste, pittule e vino. In alcune località, le cantine restano aperte fino a tardi e non mancano spettacoli ed esibizioni di musica live.