Il mirto salentino, simbolo delle splendide campagne di questa terra baciata dal sole e da un clima sempre mite, era ritenuto sacro sia dai Greci che dai Romani.
Passeggiando tra le campagne del Salento non è raro incappare in una pianta di mirto, che possono essere alte anche fino a tre metri e sorgono spesso affianco ad altre piante tipiche della zona, quali il pino, il lentisco, il corbezzolo e il ginepro.
La percezione del mirto nel corso dei secoli
Amante del sole e del caldo, il mirto predilige i terreni acidi, sebbene sia abbastanza diffuso anche su quelli calcarei. Le varietà coltivate sono numerose e tra queste figurano la minima, la bellica e l’angustifolia; tra quelle naturali, invece, è possibile riconoscere la baetica, la microphilla, la lusitanica e, appunto, la tarantina (o salentina).
Dotata di foglie di piccole dimensioni, è in grado di formare fitte siepi e, pertanto, viene impiegata per abbellire giardini e viali. Il suo nome deriva dal termine latino “myrtus“, che vuol dire “essenza profumata”. In virtù del suo profumo e della delicatezza dei suoi fiori, questa pianta apprezzata fin dalle epoche più remote, in tempi recenti è stata accostata anche alla Vergine Maria, con riferimento al suo candore e alla sua purezza.
Durante il periodo rinascimentale, invece, il mirto venne associato all’amore eterno e alla fedeltà e come tale veniva spesso inserito nelle allegorie matrimoniali. Ma al di là del suo valore iconografico, il mirto è sempre stato apprezzato per le sue proprietà cosmetiche ed officinali.
Una pianta dalle spiccate proprietà lenitive e cosmetiche
Le proprietà medicamentose del mirto trovano applicazione in un buon numero di preparazioni, sia per uso interno che esterno.
Alle foglie e ai frutti del mirto vengono attribuite moltissime proprietà e pertanto vengono usati da secoli per ottenere infusi che possono vantare eccellenti capacità disinfettanti, stimolanti, balsamiche e curative (gli infusi sono consigliati soprattutto a chi è affetto da bronchite o da altri problemi alle vie respiratorie).
In tempi passati, le donne usavano porre rametti di mirto tra i capi di biancheria per profumarli, mentre facendo macerare i fiori nel vino bianco e nell’olio si otteneva un efficace rimedio contro le zecche. Oggigiorno, sono numerose le aziende che hanno preso a trattare il mirto, tra cui Salentum I Profumi, che utilizza molte delle essenze che crescono spontaneamente lungo i litorali salentini e nella lussureggiante vegetazione della macchia mediterranea, per realizzare creme e profumi di grande eccellenza.
Salentum I Profumi impiega sia fragranze spontanee che coltivate, ed alcuni dei suoi prodotti offrono l’impagabile sensazione di trovarsi nel bel mezzo di un campo, nel quale inebriarsi del profumo che si solleva dalle numerose piante aromatiche.