Una delle città più belle d’Italia è Lecce, capoluogo di provincia pugliese e località principale del Salento. Grazie alla sua ricchezza storico-artistica, è presa d’assalto dai turisti che si aggirano per le sue vie e piazze straordinarie, sbalorditi dalle sue bellezze.
Un week-end a dicembre consente di godersi Lecce con maggiore rilassatezza, quando calde luci accendono la città con sfumature magiche e suggestive. Come poi non apprezzare l’offerta culinaria della città, fatta di piatti legati alla tradizione come ad esempio la puccia salentina, pane tondo da farcire, oppure le lumachine chiamate in dialetto “municeddhe”.
Se siete alla ricerca di alcuni consigli su come trascorrere un weekend a Lecce, eccovi accontentati!
Piazza Sant’Oronzo: il cuore di Lecce
Fu grazie alla dominazione spagnola che a Lecce si diffuse il barocco, uno stile architettonico personalizzato poi con elementi fantastici e intorno al quale è stato plasmato il centro storico della città, che viene per questo definita la “città del barocco”.
Il centro storico, al quale si accede attraverso la cinquecentesca Porta Napoli edificata in onore di Carlo V, è un tripudio di case a corte, logge, portali, chiese ed edifici riccamente decorati: meritano una visita in particolare il patrizio “Palazzo Guarini“, il “Palazzo dei Celestini” -ex convento degli stessi padri celestini – e “Palazzo Marrese” di cui colpiscono le quattro cariatidi che ornano il portale.
Il cuore di Lecce è “Piazza Sant’Oronzo“, il vero salotto della città che si potrà ammirare gustando seduti al bar un caldo pasticciotto leccese ripieno di crema. Oltre al mosaico sulla pavimentazione rappresentante lo stemma della città, con la lupa ai piedi di un leccio e una corona a 5 torri a sovrastali, a catturare l’attenzione è prima di tutto la colonna votiva in cima al quale si trova la statua di Sant’Oronzo, colto nell’atto di benedire.
È stata eretta per omaggiare il santo che ha salvato la città dalla peste che invece aveva dilaniato l’intero Regno di Napoli. Ai piedi della colonna si stendono il Sedile, altrimenti detto “Palazzo del Seggio“, ed il maestoso anfiteatro romano risalente al II d.C., un tempo costituito da arcate sostenute da colonne di tufo: si pensi che ciò che lo spettatore vede è solo un terzo dell’effettiva struttura ancora celata sotto la piazza.
Le chiese più belle di Lecce
L’altra piazza simbolo di Lecce è poi “Piazza del Duomo“, sulla quale si affaccia la “Cattedrale di Santa Maria Assunta“: la particolarità e la bellezza della piazza è che sembra un grande cortile, chiuso e con una sola porta d’accesso.
La chiesa, originariamente del 1144, fu poi ricostruita nella metà del ‘600 dallo Zimbalo che creò anche il bellissimo campanile a 5 piani che termina con una cupola ottagonale. È possibile entrare in chiesa da due ingressi: uno, più sfarzoso e ricco, è affacciato sulla piazza e ricorderà a molti quasi lo splendore di Petra; l’altro più sobrio guarda il Palazzo Vescovile del ‘500.
L’interno è assai sontuoso con i suoi pavimenti in marmo, stucchi e ben dodici altari tra cui quello maggiore di scuola napoletana realizzato in bronzo e marmo. Ma certamente la chiesa simbolo del barocco leccese è la “Basilica di Santa Croce” edificata nel 1646, alla cui realizzazione hanno contribuito grandi personalità quali lo Zimbalo, Penna e Riccardi: la sua facciata lascia stupefatti per la sua opulenza, ricca com’è di elementi barocchi e rinascimentali.
Si guardi la trabeazione decorata con figure femminili o animalesche o la balaustra sovrastata da tredici puttini, ed infine lo splendido rosone romanico, affiancato dalle statue dei Santi Benedetto e Celestino.