La sceblasti è una delle tantissime delizie che si possono gustare in Salento, un prodotto da forno perfetto per uno snack goloso, magari da concedersi a metà mattina o a metà pomeriggio, o da servire in tavola come gustosissima alternativa al pane.
Usare la sceblasti per fare una “scarpetta” dopo aver mangiato un buon piatto di pasta al sugo è davvero un’esperienza gastronomica da provare!
La sceblasti, una specialità ricca di storia
La sceblasti è una proposta gastronomica salentina che ha radici molto antiche: il suo nome significa, in lingua grika, “senza forma”, e fa appunto riferimento alla sua forma dai contorni irregolari.
Nel Salento vi è un’isola linguistica ellenofona denominata Grecìa Salentina, che custodisce ancora oggi delle tradizioni antichissime, tra cui appunto quella della lingua grika.
Non stupisce il fatto che la sceblasti sia tipica di Zollino, piccolo comune dell’entroterra salentino che appartiene appunto a questa isola linguistica. Tuttavia, sono tanti i paesi salentini in cui questa tipologia di pane viene preparato e consumato: in alcune zone viene chiamata “pizzo”, in altre ancora simeddha, in altre puccia alla pizzaiola.
Gli ingredienti della sceblasti e altre piccole curiosità
La sceblasti, come vuole la tradizione, viene cotta sulla pietra dei tipici forni a legna salentini, ha una forma simile a quella del pane, tende tuttavia ad essere più sottile e meno uniforme nei suoi contorni.
La differenza più evidente è quella cromatica: la sceblasti presenta infatti un impasto color giallo scuro e molti dei suoi ingredienti “emergono” in modo evidente dalle invitanti superfici di grano. Per preparare l’impasto si utilizzano acqua, olio, farina e zucca gialla, inoltre in questo pane speciale vengono inclusi peperoncino, cipolle, capperi e olive nere.
Un importante consiglio per chi gusta la sceblasti per la prima volta: tradizione vuole che le olive nere vengano inserite nell’impasto con il relativo nocciolo, di conseguenza questa squisitezza va mangiata con cautela!